Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

giovedì 30 agosto 2012

Non parlarmi... non ti sento...

Alessandro I di Russia fu un vero appassionato d'artiglieria: la sua assiduità negl'esercizi di tiro fu tale da portarlo alla completa sordità dall'orecchio sinistro. "Ciò che rende sgradevole il granduca in società è la sua sordità - annota il conte Rostopcin (lo stesso di cui molto poco favorevolmente si parla in Guerra e Pace) - bisogna gridare proprio forte, perché sente nulla da un orecchio".
Questo piccolo inconveniente, venne a creare situazioni veramente ilari.
Il 19 ottobre 1814, per festeggiare la vittoria su Bonaparte a Lipsia, Alessandro accolse tutte le più importanti personalità europee ad un banchetto all'ambasciata russa di Vienna; fu un pranzo di 360 coperti, frai quali erano presenti: due imperatori, quattro re e trenta principi regnanti. Seguendo l'etichetta l'imperatore d'Austria Francesco II si sedette vicino la zarina ed Alessandro venne fatto accomodare alla destra dell'imperatrice d'Austria.
Un errore fatele.
Maria Ludovica d'Austria, infatti, era sorda dall'orecchio destro, il che rese la conversazione trai due sovrani alquanto complessa.

Da Alessandro I, lo Zar della Santa Alleanza di Henry Troyat

venerdì 17 agosto 2012

Usate l'oro... pezzenti.

Pur essendo il trezo elemnto più comune al mondo (costituendo circa l'8% della crosta terrestre), l'alluminio fino a tempi recentissimi è stato considerato un metallo preziosissimo. Tale stranezza deriva dall'estrema facilità con la quale questo elemento si lega agl'altri rendendolo praticamente introvabile, in natura, allo stato puro. Soltanto nel 1825 il fisico Hans Christian Ørsted riescì ad isolare il metallo in forma impura e nel 1827 Friedrich Wöhler isolò il composto in forma massiva. Dovettero passare altri 27 anni prima che Henri Sainte Claire Deville riesca a trasformare i procedimenti di Ørsted e Wöhler in processi commerciali ma, nonostante queste migliorie per quasi tutta la seconda metà dell'ottocento l'alluminio mantenne un costo ben superiore quello dell'oro. Nel 1886, infine, Paul-Louis Toussaint Héroult grazie all'elettrolisi riuscì a produrre il metallo a costi del 90% inferiori.
Non deve quindi stupire più di tanto se la statua di Anteros al centro di Piccadilly Circus sia fatta in tale metallo o se Napoleone III quando ospitò il re del Siam fece imbandire la tavola con stoviglie e posate in alluminio.
D'altra parte già nel 1857 Dickens a tale proposito scriveva: "Cosa ne pensate di un metallo bianco come l'argento, inalterabile come l'oro, di facile fusione come il rame, duro come l'acciaio, che è malleabile, duttile e che ha la singolare proprietà di essere più luminoso del vetro?".

Dall'Enciclopedia Treccani

Punta triangolare... foro quadrato!

Nel XIX secolo, l'ingegnere tedesco Franz Reuleaux inventò il trinangolo convesso che da lui prese il nome. La costruzione della curva è molto semplice e parte dalla descrizione del triangolo equilatero data da Euclide negli Elementi: tracciato un segmento di lunghezza d, si punta il compasso ad un estremo e si disegna un arco di circonferenza di raggio d; ripetuta l'operazione sull'altro estremo si ottiene un punto d'intersezione tragl'archi, centrato lì il compasso e tracciato un ultimo arco si completa la figura.
La peculiarità di questo triangolo risiede nel fatto che comunque lo si giri ha ampiezza costante.
Tale proprietà porta ad appicazioni magari non utilissime ma di sicuro molto curiose come, ad esempio, una punta per trapano che, ruotando sur un asse decentrato produce un foro quadrato preciso all' 98,77%, non male per qualcosa che gira circolarmente!
Un altro uso sicuramente più diffuso riguarda i caffè britannici.
Negl'anni '70, infatti, anche in Gran Bretagna si decisero ad abbandonare il cosiddetto sistema monetario lsd, così chiamato perché si basava su lire (pound deriva dalla parola libbra proprio come lira, mentre sterling indica una lega d'argento pura al 92,5%), soldi (o scellini) e denari (infatti ancora oggi il simbolo del penny è la d).
Così quel triste 15 febbraio 1971 noto come Decimal Day (o D Day, i due eventi quanto a tragicità si rassomigliano, considerando anche che l'ultimo paese europeo ad adottare la decimalizzazione fu lo Stato Pontificio nel 1866) una strerlina veniva cambiata con 100 pence e non più con 240 o con 20 scellini. Per evitare la totale banalità, però, si decise di fare le monete da 50 e 20 pence ettagonali e per far sì ched esse potessero rotolare nei distributori automatici si applicò il ragionamento di Reuleaux ad una figura a sette lati.

mercoledì 8 agosto 2012

Spia catturata causa calvizie

Oltre alla crittogafia, per trasmettere messaggi segreti venne sviluppata la steganografia; la differenza princiale tralle due consiste nel fatto che mentre la prima non mira a nascondere il messaggio in sé ma il suo significato, l'altra tende a rendere introvabile il testo stesso.
I primi esempi europei di steganografia risalgono all'antica Grecia: Erodoto riporta la storia di Istieo che nel V secolo a.C. voleva incoraggiare Aristagora di Mileto a ribellarsi al re persiano Serse; per fargli giungere le relative istruzioni in modo sicuro, rasò i capelli di un corriere, scrisse il messaggio sulla testa di quest'ultimo, attese che i capelli ricrescessero e lo inviò da Aristagora. Evidentemente non avevano una gran fretta.
I cinesi, invece, evidentemente non avevano molto buon gusto ma di sicuro più fretta: scrivevano i messaggi su striscioline di seta, le appallottolavano, le ricoprivano di cera e le ingoiavano.
Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. riporta di un inchiostro trasparente, ricavato dal lattice di titimabo, che diventava marrone sottoposto ad una lieve fonte di calore.
Nel XVI secolo Giambattista Della Porta inventò un modo per comunicare con un uovo sodo: 30 grammi di allume in mezzo litro d'aceto, con i quali si produce un liquido che non lascia traccia sul guscio ma, sbucciato l'uovo, la scritta appare sull'albume solido.
Uno degli ultimi esempi di steganografia furono i microdot, un procedimento fotografico, sviluppato dai tedeschi nell'ultima guerra mondiale, grazie al quale si trasforma una pagina scritta a macchina in una macchia con un diametro inferiore al millimetro, che quindi poteva essere nascosto nel puntino  d'una "i" in un messaggio banale.

Da Codici & segreti di Simon Singh

sabato 4 agosto 2012

Oggi svuoto la cantina!

Ancora nel 1700, in Russia, la vendita di servi e domestici era molto diffusa, ma  sotto il regno di Caterina II, questo raggiunse proporzioni incredibili; il prezzo di un servo era inferiore a quello di un cane di razza. Per un uomo il costo era dai 300 ai 500 rubli e dai 50 ai 200 per una donna, un operaio altamente specializzato poteva arrivare a valere 1000 rubli, non molto, considerando che Caterina II donò al conte Orlov un servizio di Sèvres costato 250.000 rubli. Quindi non appare molto strano che sulla Moskovskié Védomosti (bollettino moscovita), apparivano annuncidel tipo: "Vendesi barbiere più quattro tavole da letto, un piumino ed altri pezzi di mobilio". "Vendonsi due tovaglie da banchetto e due ragazze di servizio ordinario ed una contadina". "Vendesi ragazza di sedici anni, di buona condotta ed una vettura d'occasione appena usata". "Vendesi ragazza di sedici anni, abile merlettaia, capace di cucire di bianco, stirare, inamidare e vestire la padrona; in più, viso grazioso e ben cosrtuita".

Da La grande Caterina di Zoe Oldenburg, pag. 277.

Bandiere, Repubbliche, Botti e Gomene

La nostra marina adopera una bandiera con al centro un ulteriore stemma, ciò è dovuto al fatto che in origine la bandiera navale messicana non aveva lo stemma dell'aquila; senza il quale le differenze trai vessilli risiedevano nel fatto che quella italiana adopera sfumature di verde e rosso più chiare ed i rapporti dei due lati della bandiera sono differenti: 4/7 per la messicana, 2/3 per quella italiana, distinzioni difficili da notare, soprattutto in mare. Entrambe le bandire adoperarono quindi stemmi aggiuntivi differenti.
Lo stemma italiano, riporta i quattro stemmi delle Repubbliche marinare (in senso antiorario si ha: il leone di Venezia, le croci di Genova, Pisa, Amalfi).
A tale lista mancano però, per motivi assolutamente imponderabili, altre importanti Repubbliche quali ad esempio quella di Ragusa (oggi Dubrovnik) o quella di Ancona. Quest'ultima ebbe una vita di circa cinque secoli (XI, XVI) con momenti di raro splendore.
Secondo quanto riporta Boncompagno da Signa nel suo Liber de obsidione Anconae, infatti, nel 1174 Federico Barbarossa inviò nella città l'arcivescovo Cristiano di Magonza per conquistarla, poiché ancora fedele all'Impero Bizantino, a tale campagna si unì la Repubblica di Venezia sperando di liberarsi così d'una concorrente nei suoi commerci.
Dopo un lungo assedio, qundo ormai la città era a corto di viveri, la giovane Stamira riuscì a dar fuoco ad una botte, incendiando così le macchine d'assedio imperiali e permettendo ad alcuni cittadini di uscire per far rifornimetno di cibo ed andare a chiedere aiuto agl'alleati nelle Romagne. Restava però il blocco navale imposto dalla Serenissima, ma di questo si occupò il sacerdote Giovanni di Chio che, durante una burrasca, si gettò in mare riuscendo a tranciare gli ormeggi dell'ammiraglia veneta la quale cozzando coll'altre navi distrusse buona parte della flotta nemica. In tal modo per la terza volta in circa mezzo secolo (nel 1137 già Lotario aveva provato ad annettere la Repubblica e nel 1167 lo stesso Barbarossa) Ancona riuscì a mantenere la propria indipendenza.

Saranno pure valide, ma sono talmente tanto pesanti...

Differentemente dalle banconote, le monete hanno il cosiddetto potere liberatorio; cioè un numero massimo di pezzi può essere che usato per una singola transazione. Superato tale numero il commericiante, ma non le banche, può rifiutarsi di accettarle come forma di pagamento.
Per le monete il Lire tale numero era fissato in 50 pezzi per le 5, 10 e 20 Lire; 100 per le 50, 100, 200 e 500 Lire; 200 per le 1000 Lire; quindi pagando solo in monete da 1000 Lire non si poteva spendere più di 200.000 Lire.
Tali poteri liberatori furono aboliti nel 2001 al fine di rendere più semplice lo smaltimento d'ingenti quantità di monete accumulate e poter passare finalmente all'Euro. Colla nuova valuta, però, le cose non sono cambiate: infatti per qualunque taglio, da 1 centesimo a 2 Euro il potere liberatorio è sato fissato in 50 pezzi.

Una curiosità aggiuntiva: il termine moneta, deriva dal tentativo dei Galli di Brenno d'invadere Roma nel 390 a.C. Tale assalto fu infatti sventato grazie alle  oche allevate sul Campidoglio, nel tempio di Giunone, che, col loro starnazzare, svegliarono la guarnigione la quale respinse i barbari. Si credette perciò che le bestie fossero state messe in allarme dalla dea, la quale assunse quindi l'appellativo di Moneta (colei che avverte). Nel 269 a.C. nei pressi di tale tempio (oggi sotto Santa Maria in Aracoeli) fu costruita la zecca di Roma e col tempo il termine moneta passò ad identificare dapprima il palazzo della zecca e quindi ciò che vi si produceva, le monete, appunto.

Da G.U. n. 159 del 27/06/1957; G.U. n. 268 del 1/10/1977; G.U. n. 10 del 12/1/1982; G.U. n. 197 del 28/08/1997; reg. CE n. 974/98 art.11 e da un qualsiasi dizionario etimologico.