Premessa

Il blog può contenere diversi erori [di ortografia è non], non sono stati volutamente coretti poiché la perfezione è ritenuta dagli autori decisamente noiosa, d'altronde si può esere perfetti in un modo solo mentre l'imperfezione lascia più spazio alla creatività.

martedì 20 dicembre 2011

Sarà poco ma è comunque acqua nostra!

Livigno, un paese sulle Alpi lombarde, è attraversato da un torrente: l'Aqua Granda (o Spöl). Questo ha la peculiarità di non appartenere ai bacini idrografici italiani, cioè, sccende a valle verso la Svizzera dove convoglia le proprie acque verso l'Eno e da qesto nel Danubio che infine sfocia nel Mar Nero. Quindi secondo la convenzione di Belgrado del 1948 l'Italia ha diritto (anche essendo responsabile dello 0,15% della portata del Danubio) di partecipare alle conferenze internazionali sulla navigabilità di tale fiume e le imbarcazioni italiane non pagano diritti di navigazione fino al Mar Nero compreso.

30 dì conta Novembre con April, Giugno e Settembre... e Febbraio


Per passare dal calendario giuliano a quello gregoriano bisognava recuprare 10 giorni. Così per decreto il giorno seguente Giovedì 4 Ottobre 1582 fu Venerdì 15 Ottobre. Tutti i paesi che man mano adottarono tale calendario dovettro effettuare il salto dei giorni e quando nel 1699 la Svezia decise di adeguarvicisi, stabilirono, per rendere il passaggio meno traumatico, di eliminare tutti i bisestili tra il 1700 ed il 1740. Il 1° Marzo 1740 sarebbe stato così adottato definitivamente il calendario gregoriano. Dopo il primo, però, ci si dimenticò del programma e così il 1704 ed il 1708 furono bisestili. A questo punto si decise di rimanere col vecchio calendario perciò si scelse di aggiungere un giorno al 1712 per recuperare il bisestile mancato del 1700. E come si può vedere da un almanacco dell'epoca il Frebbraio 1712, in Svezia, contò 30 giorni.

Disguidi astronomici in rima

Fino alla seconda metà del XVI secolo in Europa era usato il Calendario giuliano; messo a punto da Sosigene di Alessandria e promulgato, appunto, da Giulio Cesare nel 46 a.C. Tale calendario aggiunge ogni 4 anni un giorno ai 365 consueti, in questo modo accumula rispetto l'anno tropico un ritardo di circa 11 minuti e 14 secondi. Sembra poco, ma già nel XIV secolo si erano accumulati svariati giorni di ritardo, e nel XXVII canto del Paradiso Dante parla di questo disguido (versi 142-143):

« Ma prima che gennaio tutto si sverni
per la centesma ch'è là giù negletta,
raggeran sì questi cerchi superni» .

Fu così che nel 1582, per evitare di celebrare la Pasqua in estate, Gregorio XIII istituì una commissione che, sulla base delle misurazioni effettuate da Niccolò Copernico, riformò il calendario arrivando, appunto al Calendario gregoriano. Per modificare la durata dell'anno si agì sui bisestili: sarebbero stati tali tutti quelli divisibili interamente per 4, come prima, ma di questi i multipli di 100 sarebbero dovuti esserlo anche di 400. Quindi il 1700, 1800, 1900 non furono bisestili, mentre continuarono ad esserlo il 1600 ed il 2000. Così ogni 400 anni ci sono 97 bisestili anziché 100, l'anno gregoriano risulta perciò essere 3/400 di giorno (10 minuti e 48 secondi) più corto di quello giuliano. Si ha un eccesso di 26 secondi ogni anno: nel 4905 ci toccherà sopprimere un giorno.